
ULTIME INFORMAZIONI PUBBLICATE / LATEST INFO ONLINE ON THIS SITE
Zoom: 23.9.2023 = The Debt Wall. By Giulio Pampuro.
Media News: 21.9.2023 = Fascino criminale. By Paolo Lutteri.
FAST-EUCYS: 19.9.2023 = I GIOVANI E LE SCIENZE. By FAST-EUCYS.
Zoom: 18.9.2023 = UN Global Sustainability Goals (SDG) and Salvetti Foundation. By Hans Van Selm and Stefano Salvetti.
Media News: 14.9.2023 = Un bel bailamme. By Paolo Lutteri.
FAST-EUCYS: 8.9.2023 = Giovani scienziati a Bruxelles.
Notizie/News: 7.9.2023 = EuroMaintenance 2024. By EFNMS.
Recensioni/Reviews: 7.9.2023 = Global Metricators Guidebook (GloMe). By EFNMS.
Reports 2023: 3.9.2023 = Global Attractiveness Index- 2023. By The European House – Ambrosetti.
Homepage: 1.9.2023 = Essential alliances. By Paolo Lutteri.
Gallery: 24.8.2023 = G7 versus BRICS. By Statista.
Reports 2023: 14.8.2023 = 2022 Annual Report on Human Rights and Democracy in the World. By The High Representative of the UE for Foreign Affairs and Security Policy.
Gallery: 2.8.2023 =Happiness in the world. By Sustainable Development Solutions Network.
Homepage collection: 1.8.2023 = Brain question. By Paolo Lutteri.
1° settembre 2023
Alleanze indispensabili
Vorremmo mantenere il mondo ma troviamo molti ostacoli. Vorremo utilizzare la scienza, la ragione e la discussione, ma i sillogismi si sciolgono spesso in slogan superficiali e gli algoritmi sono strumenti condizionati. Scienza e tecnologia non sono una bacchetta magica assoluta, al massimo sono un buon trampolino di lancio per gestire imprese economiche, società civili, servizi al cittadino.
Tutto liscio? No, anzi pieno di ostacoli burocratici e politici, lobby private e caste di funzionari, cosche e faccendieri, proprietari di risorse in competizione. Anche le democrazie liberali soffrono di debolezza operativa, pronte ad accontentare elettorati volubili. Gli stati dove un sovrano dinastico o un partito autarchico gestiscono i destini del popolo, anche se più agili e apparentemente liberi di ‘mostrare i muscoli’, in realtà vivono nel condominio del pianeta e sono soggetti a relazioni economiche e commerciali, nonché a tecnologie di altri Paesi o industrie.
Insomma, sembra evidente che il mondo è ‘intrappolato’ in un sistema così complesso da trovar difficile, molto difficile, soluzioni comuni. In questo alveare disordinato si dibattono valori etici ed economici, truffe religiose, desideri ludici, lotte di sopravvivenza, comportamenti suprematisti, culture povere di significati.
Per non essere né qualunquisti, né rassegnati, bisognerebbe formulare significati ricchi di umanità, condivisibili o che almeno siano avviati a condivisione. La condivisione di un progetto comune non arriva con le cicogne terrestri, né da messaggi extraterrestri, non nasce in un laboratorio di sedicenti geni, né in una cupola di illuminati. Le idee ‘giuste’ potrebbero nascere dalla pratica sociale, ma purtroppo la pratica è così aggrovigliata, così contradditoria e vorrei dire così largamente criminalizzata dagli abusi, dai furti o, banalmente, dalle evasioni fiscali, da non poter essere presa a testimone di purezza. Da nessuno e in nessuna parte del mondo.
Anche le ‘guerre sante’ lasciano il tempo che trovano, così come le crociate dei cristiani contro l’islam, la riforma protestante contro i cattolici, quelle dei talebani contro gli infedeli, quelle di Putin e Kyrill contro l’occidente, quelle dei sessantottini contro i baroni universitari e via dicendo.
E quindi? Intanto non buttiamo via la storia: lo schiavismo è quasi scomparso, la rivoluzione francese e americana hanno avviato una democrazia senza aristocratici, la rivoluzione russa ha travolto un impero così come la rivoluzione cinese ha cancellato il medioevo asiatico. Questi ed altri eventi di peso storico nell’evoluzione della civiltà sono stati encomiabili anche se non mancano critiche.
Le trasformazioni sociali sono state più lente delle innovazioni tecnologiche. Si sono aperte nuove frontiere di comunicazione e di esplorazione: video-call con gli antipodi, droni su Marte, sonde spaziali oltre il sistema solare, realizzazione di nuovi materiali, selezione di genomi, memorie digitali. Restano gravi disuguaglianze sociali, inquinamenti, sfide e guerre in corso. Le istituzioni amministrative e politiche non reggono la velocità degli eventi sociali, le istituzioni giuridiche sono ancora più attardate. Siamo rimasti alle coalizioni, alleanze strumentali. Come il G7, il G20, la Nato, i Brics … E in agguato ci sono le Big Tech, più forti di tanti Governi.
Eppure c’è una carta delle Nazioni Unite (www.ohchr.org/: 10 dicembre 1948: noi siamo nati insieme a quella e dopo 75 anni potremmo anche migliorarla!) che dichiara quali sono i diritti dell’uomo e che quasi tutti gli Stati riconoscono anche se la gestiscono a modo loro. C’è una dichiarazione laica, globale, sulla quale in teoria tutti potrebbero convergere. Val la pena di rileggerla umilmente. E’ stata una grande speranza. Oggi le Nazioni Unite sono un’istituzione criticata ma la sostanza dei valori della civiltà sta ancora lì e potrebbe essere aggiornata. Sarebbe un crimine contro l’umanità rinunciare a voler mantenere una causa comune.
Anche gli dei a concilio (quelli di Raffaello) sarebbero contenti.
Paolo Lutteri
Direttore Centro Documentazione Formazione Fondazione Salvetti
Come una biblioteca, le pagine di questo sito vogliono contribuire allo sviluppo sostenibile della società umana, offrendo strumenti di conoscenza e di formazione tecnologica e scientifica per contribuire al progresso e per la cultura della migliore manutenzione della produzione industriale e dei servizi commerciali.
September 1, 2023
Essential alliances
We would like to keep the world but we find many obstacles. We would like to use science, reason and discussion, but syllogisms often dissolve into superficial slogans and algorithms are conditioned tools. Science and technology are not an absolute magic wand, at most they are a good springboard for managing economic enterprises, civil societies and citizen services. Everything smooth? No, indeed full of bureaucratic and political obstacles, private lobbies and castes of officials, gangs and fixers, owners of resources. Even liberal democracies suffer from operational weakness, ready to please fickle electorates. The states where a dynastic sovereign or an autarkic party manage the destinies of the people, even if more agile and apparently free to 'flex their muscles', actually live in the condominium of the planet and are subject to economic and commercial relations, as well as other countries or industries.
In short, it seems evident that the world is 'trapped' in a system so complex that it is difficult, very difficult, to find common solutions. In this messy hive, ethical and economic values, religious scams, ludicrous desires, survival struggles, supremacist behaviors, cultures devoid of meanings are debated.
In order not to be either indifferent or resigned, it would be necessary to formulate meanings rich in humanity, which can be shared or which at least are on the way to sharing. The sharing of a common project does not come with terrestrial storks, or from extraterrestrial messages, it is not born in a laboratory of so-called geniuses, or in a dome of Illuminati. The 'right' ideas could arise from social practice, but unfortunately the practice is so tangled, so contradictory and I would like to say so widely criminalized by abuses, thefts or, simply, by tax evasion, that it cannot be taken as a witness of purity. From anyone and anywhere in the world.
Even the 'holy wars' leave the time they find, as well as the crusades of Christians against Islam, the Protestant reform against Catholics, those of the Taliban against the infidels, those of Putin and Kyrill against the West, those of the sixty-eight against the university barons and so on.
And so what? Meanwhile let's not throw away the story: slavery has almost disappeared, the French and American revolutions started a democracy without aristocrats, the Russian revolution overwhelmed an empire just as the Chinese revolution erased the Asian Middle Ages. These and other events of historical importance in the evolution of civilization have been commendable even if there is no lack of criticism.
Social transformations have been slower than technological innovations. New frontiers of communication and exploration have opened up: video calls with the antipodes, drones on Mars, space probes beyond the solar system, creation of new materials, selection of genomes, digital memories. Serious social inequalities, pollution, challenges and ongoing wars remain. Administrative and political institutions cannot keep up with the speed of social events, legal institutions are even more delayed. We remained in coalitions, instrumental alliances.
Yet there is a United Nations charter (www.ohchr.org/, December 10, 1948: we were born together and after 75 years we could even improve it!) which declares what human rights are and which almost all states recognize even if they manage it in their own way. There is a secular, global declaration on which in theory everyone could converge. It is worth re-reading humbly. It was a great hope. Today the United Nations is a criticized institution but the substance of the values of civilization is still there and could be updated. It would be a crime against humanity to give up wanting to maintain a common cause.
Even the gods at the council (those of Raffaello) would be happy.
Paolo Lutteri
Director of the Salvetti Foundation Documentation Education Center
Like a library, the pages of this website want to contribute to the sustainable development of human society, offering tools for knowledge and technological and scientific education, in order to support the progress and culture of the best maintenance of industrial production and commercial services.
Nel video, Stefano Salvetti, Presidente della Fondazione Salvetti, ne illustra nell'intervista la missione e le attività
In the video, Stefano Salvetti, President of the Salvetti Foundation, talks about its mission and activities.